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La Viola da Gamba

Per la costruzione di strumenti antichi, diversi dal quartetto d’archi tradizionale, ci si basa prevalentemente sullo studio archivistico ed iconografico del periodo storico dello strumento preso in esame.

Nel caso della Viola da Gamba i periodi considerati di massimo splendore di questo strumento, insieme alla Viola d’Amore, al Liuto, o alla Chitarra barocca, sono il Rinascimento e soprattutto il periodo Barocco, conclusosi nel 1750.

In questo contesto, delle varie forme elaborate nel corso di più di due secoli, sono state “scelte”, in epoche relativamente recenti, quelle Inglesi e Francesi, ad oggi considerate come forme “classiche”.

Tuttavia, le fonti iconografiche dal Rinascimento al tardo Barocco, mostrano forme talvolta molto diverse dalla Viola classica.

Le  “piccole Italiane” da me scelte come modello di riferimento per le mie Viole si differenziano dalle “classiche” per sola forma, mantenendo inalterate ogni altra specifica tecnica.

Due sono i modelli:

 

La prima ha le fasce in un sol pezzo, mentre la seconda ha le fasce in due pezzi.

 

Questi due modelli di scuola Italiana (come da fonte iconografica) richiamano entrambi le linee “morbide” degli strumenti a pizzico in uso a quel tempo, tenendo ben presente che la Viola ha quasi più tratti in comune con gli strumenti a pizzico, di quante non ne abbia con la famiglia degli archi.

 

Le chiavi di riferimento in fase di progetto e su specifiche del cliente, sono le seguenti:

 

- Piccolo Soprano  (Pardessus) cinque/sei corde accordata in sol 

- Soprano  (Dessus) sei corde accordata in do oppure re

- Contralto/Tenore  sei corde accordata in la/sol
- Basso  sei/sette corde accordata in re

 

Tutte le chiavi hanno corista di riferimento a 415Hz

In fase di progetto è possibile cambiare, in base alle caratteristiche anatomiche del committente, alcune delle specifiche tecniche e di messa a punto quali; lunghezza vibrante, manico, tastiera o dimensioni generali della cassa armonica, il tutto entro certi limiti strutturali dello strumento stesso.

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